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L'importanza della lettura e dei suoi contenuti

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L’ignoranza non è mai un bene. Una persona o un popolo ignorante possono essere condizionati, strumentalizzati e sfruttati; quindi l’unico mezzo a disposizione per renderli in grado di difendersi e non sottostare al giogo di chi vuole dominare è la conoscenza. Conoscenza che avviene attraverso la scoperta, l’arte, la letteratura. Fin dall’antichità ci sono state popolazioni, come i greci, che attraverso le commedie, la filosofia, i miti si sono mosse per fare sì che l’uomo fosse un essere pensante: davano estrema importanza al conoscere perché l’uomo non accettasse tutto quello che gli veniva proposto, ma attraverso il dubbio, le domande, sviluppasse discernimento.
Il tempo è passato, ma nonostante chi cercasse di coltivare l’ignoranza come mezzo di controllo, c’è sempre stato chi ha spinto perché la cultura non scomparisse, ma anzi si sviluppasse, indipendentemente dal ceto, indipendentemente dall’età, anche nei bambini. Soprattutto nei bambini, perché la loro è l’età più importante, quella dove si costruiscono le basi, quella dove s’impara di più. Per questo è tanto importante farli leggere, fargli conoscere storie. E ce ne sono molto belle adatte a loro ( ma non solo a loro ).
Esempi sono La storia infinita e Momo di Michael Ende e L’ultimo elfo di Silvana De Mari. Storie inventate che però dimostrano quanto sia importante la fantasia: un regno infinito, senza confini, continuamente in crescita e pertanto sempre mutevole; un regno che non è fisico, che non è reale nel modo in cui si è abituati a pensare, ma che esiste e per chi vi entra può essere un’esperienza che fa apprendere, che può insegnare.
Stessa cosa fanno le favole del passato. Per questo è tanto importante leggere ai bambini e farli leggere.
Ma occorre sapergli dare le storie giuste, quelle veramente in grado d’insegnare, specie in un periodo come quello in cui si sta vivendo dove la qualità e il contenuto hanno ceduto alla commercialità e alle storie semplici di veloce consumo. Il libro è stato privato della coscienza, dell’anima per asservirsi a divenire solamente mezzo di guadagno: un modo di fare che già decenni addietro è stato denunciato da esperti quali Bruno Battelheim ( illustre psicologo infantile: Vienna 1903 – Silver Spring 1990 ).
“La maggior parte di questi libri sono tomi superficiali e inconsistenti che non si può cavarne molto di significativo. L’acquisizione di capacità, compresa quella di leggere, perde di valore quando ciò che si è imparato a leggere non aggiunge nulla d’importante alla nostra vita.
Tutti noi tendiamo a stabilire i futuri vantaggi di un’attività sulla base di quanto offre al presente. Ma questo è particolarmente vero per il bambino, che, molto più dell’adulto, vive nel presente e, benché abbia delle ansie circa il suo futuro, ha soltanto le più vaghe nozioni di quelle che potranno essere le sue esigenze o di come potrà essere il suo domani. L’idea che l’apprendimento della lettura possa consentire a una persona di arricchire più tardi la propria vita viene percepita come una vana promessa quando le storie che il bambino ascolta, o è già in grado di leggere, sono vuote. La caratteristica peggiore di questi libri per l’infanzia è che essi privano il bambino di quanto egli dovrebbe ricavare dall’esperienza della letteratura: l’accesso a un significato più profondo, e particolarmente valido in relazione al suo stadio di sviluppo.”
(1)
Il discorso di Battelheim è rivolto alla letteratura infantile, ma è estremamente pertinente e attuale con le linee e i prodotti su cui le case editrici stanno puntando e commercializzando. Politiche che in molti casi stanno dimostrando come il lettore non sia considerato un individuo da rispettare, ma una semplice miniera dove cercare di estrarre il più possibile in maniera indiscriminato, senza porre attenzione che facendo così si rischia di tirare troppo la corda e far crollare le gallerie che conducono alla preziosa vena.
Per denaro e superficialità non si deve perdere un mezzo così importante per rendere i bambini, gli uomini, degli individui maturi e consapevoli, capaci si opporsi e contrastare chi vuole dominare e speculare per i proprio fini egoistici.

1 – Il mondo incantato. Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe, pag. 10. Bruno Battelheim. Feltrinelli, 2012

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